Questa frase mi fa pensare a quanto spesso ci dimentichiamo che diventare speciali, scoprire la nostra voce autentica, è prima di tutto una nostra responsabilità. Certo, un leader, un collega o un mentore possono supportarci lungo il percorso, ma se non siamo noi per primi a lavorare su noi stessi, il cambiamento non arriverà mai.
Trovare la propria voce significa fermarsi a riflettere: chi sono davvero? In cosa posso fare la differenza? Qual è il mio talento unico?
Non è sempre un viaggio semplice. Richiede tempo, impegno e, spesso, la volontà di mettere in discussione abitudini e convinzioni radicate. Ma è un viaggio necessario. Perché se non ci prendiamo la responsabilità di capire chi siamo e cosa possiamo portare al mondo, rischiamo di vivere con il freno a mano tirato, lasciando che siano gli altri a definirci.
Immagina di essere parte di un coro. Per far funzionare il gruppo, ognuno deve lavorare sulla propria voce: allenarla, curarla e trovare il proprio posto nell’armonia generale. Questo non è compito del direttore d’orchestra, ma tuo.
👉 Lo stesso vale nei team aziendali: non possiamo aspettarci che qualcun altro ci dica chi siamo o cosa siamo in grado di fare. È una nostra responsabilità scoprire i nostri talenti e lavorare per svilupparli.
Ma c’è un aspetto ancora più importante: quando scegliamo di prendere sul serio questa responsabilità personale, non stiamo solo migliorando noi stessi. Stiamo contribuendo al successo collettivo del team, dell’azienda e, più in generale, dell’ambiente in cui viviamo e lavoriamo.
E qui entra in gioco il ruolo del leader, che può essere una figura chiave in questo percorso. Un buon leader non ti dice chi devi essere. Ti aiuta, invece, a trovare la tua strada, a scoprire e valorizzare la tua voce.
Il leader diventa quindi un catalizzatore, qualcuno che crea le condizioni affinché tu possa brillare. Ma il protagonista del tuo cambiamento sei tu.
💡 Un leader può offrirti opportunità, ascoltarti, motivarti. Ma se non sei disposto o disposta a cogliere queste opportunità e a lavorare su te stesso o te stessa, nulla cambierà.
Nel mio lavoro di coach, vedo ogni giorno che il successo non è mai una questione individuale. È l’armonia tra le persone che crea il cambiamento. Ma questa armonia non nasce per caso: è il risultato di un impegno condiviso.
Proprio come in un coro, il risultato straordinario non arriva perché tutti cantano allo stesso modo, ma perché ogni voce trova il proprio spazio, il proprio tono, il proprio equilibrio.
Ecco perché è fondamentale che ognuno di noi lavori su di sé: perché un team di persone che hanno trovato la propria voce è un team capace di superare qualsiasi sfida.
💡 Hai già trovato la tua voce? Stai lavorando per diventare quello che sei?
E se sei un leader, un manager o un imprenditore, ti chiedo: chi nel tuo team sta ancora cercando la propria voce? Stai facendo la tua parte per aiutarli?
Perché un team vincente è fatto di persone che sanno chi sono, che mettono il proprio talento al servizio degli altri e che si impegnano per creare un’armonia che va oltre il risultato individuale.
Alla fine, tutto si riduce a questo: ognuno di noi ha la responsabilità di diventare ciò che è, come dice Jovanotti. Non possiamo delegare questo compito agli altri. Ma, una volta che scegliamo di prenderci questa responsabilità, scopriamo che non siamo mai soli: c’è sempre un coro pronto ad accoglierci, un leader pronto a supportarci e un mondo pieno di opportunità per far sentire la nostra voce.
Se vuoi approfondire come trasformare il tuo team in un coro capace di fare la differenza, sono qui per confrontarmi con te. E nel frattempo, goditi “Montecristo” di Jovanotti.
Lasciati ispirare dalle sue parole e comincia a lavorare sulla tua voce. Perché solo tu puoi diventare davvero quello che sei.
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