Vivere nel mezzo: la vera vita del middle management (Episodio 2)

La pressione invisibile e la fatica di stare nel mezzo

La vita del middle management è un equilibrio instabile: obiettivi, richieste urgenti, team eterogeneo, problemi che non possono aspettare.

In questo episodio esploriamo la pressione invisibile che accompagna chi vive “nel mezzo” e il motivo per cui può trasformarsi in fatica mentale, ansia o inadeguatezza, pur in presenza di grande impegno e senso di responsabilità.

La pressione invisibile del middle management

Nei corsi e nelle consulenze con manager e responsabili di funzione, un tema ricorrente è la pressione.

Non una pressione rumorosa, ma una pressione silenziosa, spesso data per scontata:

• richieste che arrivano dall’alto con tempi stretti

• obiettivi ambiziosi fissati in contesti di risorse limitate

• priorità che cambiano all’improvviso

• necessità di garantire continuità operativa

• gestione di persone con bisogni differenti, motivazioni variabili e momenti personali complessi

Secondo una ricerca McKinsey (“The Overlooked Value of Middle Managers”, 2023), oltre metà dei middle manager dichiara di vivere un livello di pressione costante legato alla molteplicità delle richieste e alla scarsa chiarezza degli obiettivi.

Molti la definiscono “un elastico tirato da due lati”.

Quando la pressione supera la soglia

La pressione, da sola, non è il problema. Il problema è quando la pressione supera la soglia di sostenibilità.

Molti middle manager raccontano di:

• non staccare mai davvero, nemmeno la sera

• svegliarsi di notte pensando a ciò che non è stato fatto

• sentirsi inadeguati anche quando stanno dando tutto

• arrivare a sera scarichi, senza riuscire a ricaricare

• vivere un senso di solitudine professionale, pur essendo circondati da persone

Non è debolezza.
È la somma di responsabilità e potere decisionale limitato.

La fatica mentale: ciò che non si vede, ma pesa

La pressione prolungata genera una forma di fatica mentale difficile da raccontare, perché non lascia segni esterni.

Eppure si manifesta così:

• iper-responsabilità: sentirsi obbligati a risolvere tutto, anche ciò che non dipende da sé.
• ansia da prestazione: temere che un risultato mancato dica qualcosa sul proprio valore.
• perdita di lucidità: difficoltà nel vedere le priorità con chiarezza, soprattutto nei momenti di caos.
• difficoltà a recuperare energie: il corpo è fermo, la mente continua a girare.

Harvard Business Review (“Burnout Is About Your Workplace, Not Your People”, 2021) sottolinea come la fatica mentale dei manager sia spesso il risultato di un sistema che chiede molto, senza fornire strumenti adeguati.

Se ti riconosci in queste dinamiche

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